Contrastare con le frasi: la fatica, il coraggio, l’atto della scrittura manzoniana
DOI :
https://doi.org/10.13136/2465-2393/1274Résumé
Riassunto: Al vasto panorama delle conquiste della critica circa le strategie di Manzoni autore, narratore e rifacitore della storia raccontata nei Promessi sposi e alle indagini sui suoi interventi metanarrativi, il contributo vuole aggiungere una tessera, che, prendendo le mosse dall’introdursi dell’autore nel silenzio fra il cardinal Federigo e don Abbondio nel passaggio tra XXV e XXVI capitolo, risale alla presa di posizione manzoniana nei confronti dei detrattori delle lettere e alla seria responsabilità che, per contro, il letterato Manzoni si assume volendo rimanere fedele alla storia – nella sua verità come nella sua bellezza – certo della forza performativa del ‘contrastare con le frasi’. Letto insieme alle spie lessicali disseminate nei capitoli precedente e successivo, l’intervento autoriale del capitolo XXVI si rivela anche quale rinnovata legittimazione del ruolo di guida cui è chiamato il letterato e della natura morale che Manzoni riconosce alla letteratura. Per il precipitare in esso di tali elementi concatenati fra loro, il brano è pertanto da considerarsi fra le mises en abyme della poiesi manzoniana.
Abstract: This contribution wants to add a piece to the vast panorama of the achievements of the critics regarding the strategies of Manzoni as author, narrator and remaker of the story told in the Promessi sposi and to the investigations on his metanarrative interventions. Starting from the author’s insertion into the silence between cardinal Federigo and don Abbondio passing from XXV to XXVI chapters, we will investigate Manzoni’s position towards the detractors of literature and, on the other hand, the serious responsibility that he assumes himself as man of letters. He wants, indeed, remain faithful to the story - in its truth as well as in its beauty - certain of the performative force of ‘counteracting with the sentences’. Read together with the lexical signs scattered in the previous and subsequent chapters, the authorial intervention of chapter XXVI also reveals itself as a renewed legitimation of the guide role to which the writer is called and of the moral nature that Manzoni recognizes to literature. Since many linked elements converge in the passage, it is possible to consider it among the mises en abyme of Manzoni’s poiesis.
Parole chiave: ironia, responsabilità della letteratura, coraggio, testimonianza
Key words: irony, responsibility of literature, courage, testimony
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