A New Romantic Canon: ‘Enlightened Romanticism’. Addison’s Rejection of Innatism and The Pleasures of the Imagination (1712)
DOI:
https://doi.org/10.13136/2465-2393/166Parole chiave:
Illuminismo, Innatismo, Romanticismo, immaginazione, tabula rasa, genio, individualismo, artista, I piaceri dell’immaginazione, John Locke, Joseph Addison, David Hartley, invenzione dell’estetica nordica.Abstract
Abstract: My article proposes a revision of the periodization and the canon of Romanticism by going back to the roots of key elements of this literary period, in linking together the imagination to the pivotal assumption of the Enlightenment, i.e. the debunking of innatism, as Locke had proposed it. Joseph Addison reworks his theory of the imagination accordingly, in particular, in his Journal «The Spectator», with a series of essays called The Pleasures of the Imagination (1712). Here he affirms that the tabula rasa of the mind is modelled by the sensations we acquire via the senses, which write on the ‘blank slate’, producing our distinguished and unique understanding of the world. The faculty of the imagination is thus revolutionarily seen not as an innate gift of the gods to geniuses, but simply as a faculty each human being possesses. Each and every human being could, from then on, imagine a different world, fostering thus what I consider the major asset of all Romanticisms of the world: romantic individualism. Therefore, I propose to link these two only seemingly different cultural periods of time, the Enlightenment and Romanticism, together, to give their due both to the empiricists and to the romantics, who jointly permitted an evolution of humankind, in ‘authorising’ all human beings in the use of their imagination, just as artists, scientists, and so-thought geniuses had done in the past, i.e. to become ‘artists’ themselves, assuming upon them the accountability towards reality. ‘Enlightened Romanticism’ synthesizes this revolutionary synergy created by the dismissal of innatism and the rise of the imagination.
Riassunto: L’articolo propone una revisione della periodizzazione del canone e del periodo romantico rintracciando alcuni elementi di questo periodo letterario nelle sue radici illuministe e, nella fattispecie, nelle rivoluzionarie proprietà dell’immaginazione proposte da Joseph Addison e anticipate dal quadro filosofico del rifiuto dell’ipotesi innatista di Locke. Sarà, infatti, Joseph Addison a teorizzare l’immaginazione in questa chiave interpretativa, nel 1712, nel suo giornale «The Spectator», nella serie di saggi, che intitolerà: I piaceri dell’immaginazione. Qui, riprendendo Locke, Addison affermerà che sono i sensi (non per caso ridefiniti ‘piaceri’) a modellare plasticamente la tabula rasa della mente, producendo il nostro distintivo e unico modo di acquisizione e di comprensione del mondo. L’immaginazione è quindi letta non come dono innato consegnatoci da esseri superiori, ipotesi base dell’innatismo e di conseguenza anche del creazionismo, ma semplicemente come una facoltà che, ora, tutti gli esseri umani posseggono. Tale affermazione cambierà il significato stesso dell’‘immaginare’, da una parte autorizzando tutti all’uso della facoltà, ma anche creando al contempo il caposaldo fondamentale di tutti i romanticismi del mondo: l’autorizzazione ad essere liberi e del tutto singolari esercitando l’individualismo romantico, tratto distintivo di ogni Romanticismo. Il saggio propone, quindi, da una parte, di unire Illuminismo e Romanticismo, periodi che in apparenza paiono opposti, essendo l’uno votato alla scienza e l’altro alla creatività, suggerendo la loro unione attraverso l’icastica formula di un ‘Romanticismo Illuminato’, e dall’altra di anticipare il canone romantico. L’immaginazione di Addison ha infatti permesso un’evoluzione della specie, autorizzando ogni essere umano ad esercitare questa potente facoltà della mente, come artisti, poeti, e scienziati avevano da sempre fatto. È, infatti, nel diventare ‘artisti’ che tutti gli esseri assumono su di sé la responsabilità dei cambiamenti immaginati e da realizzarsi nel mondo reale. Il ‘Romanticismo Illuminato’ sintetizza quindi questa sinergia straordinaria che il rifiuto dell’innatismo e la difesa dell’immaginazione hanno reso possibile.
Key words: Enlightenment, Innatism, Romanticism, imagination, tabula rasa, genius, individualism, artist, ‘Enlightened Romanticism’, The Pleasures of the Imagination, John Locke, Joseph Addison, David Hartley, the invention of Northern Aesthetics.